SANDRO FOTI


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Radio Astronomia

RADIOAMATORI

Il Radiotelescopio di Medicina (Bologna)
Gli studi radioastronomici si occupano della ricezione ed analisi delle onde elettro magnetiche emesse dai corpi celesti in un intervallo di frequenze compreso tra 100 e 100.000 MHz. Storicamente l'inizio della ricerca radioastronomica risale all'anno 1933, quando Karl Jansky, un ingegnere americano che lavorava presso i laboratori della Bell Telephone, annunciò, di aver rivelato segnali radio di indubbia origine cosmica provenienti dal centro della nostra Galassia. Il grande sviluppo della radioastronomia risale tuttavia agli anni successivi alla seconda guerra mondiale, quando il progresso tecnologico permise la costruzione di radiotelescopi precisi e sensibili.
L'Istituto di Radioastronomia naque come Istituto del CNR nel 1970, dal preesistente laboratorio universitario, con lo scopo di sviluppare tematiche inerenti l'astrofisica delle radiosorgenti.
L'Istituto gestisce due stazioni sperimentali, una presso Medicina (Bologna) e l'altra presso Noto (Siracusa), in cui operano complessivamente 3 Radiotelescopi: il grande strumento (600x600m) denominato "Croce del Nord" e 2 antenne paraboliche (32m) principalmente progettate per operare mediante la tecnologia di osservazione VLBI (Very Long Baseline Interferometry). Tali antenne effettuano circa 150 giorni all'anno di osservazioni in connessione con le reti VLBI mondiali e circa 100 giorni all'anno di osservazioni per utenti esterni. Viene inoltre gestito un Centro di Calcolo, che fornisce un servizio specializzato nell'analisi di immagine e costituisce un punto di riferimento e di competenza per i servizi informatici dell'Area.
La Radioastronomia è una parte della Astronomia, che studia le onde radio provenienti dai corpi celesti, ovvero le radiazioni elettromagnetiche.
Essa si avvale di perfezionati strumenti tecnologici e quindi fornisce immagini degli oggetti celesti che emettono onde radio enormemente più dettagliate di quelle ottenibili per gli oggetti dell'astronomia del visibile (leggi interferometria). Si raggiunge un dettaglio tale da individuare due stelle ai vertici di un angolo di 10 alla -12 secondi di grado!
La nostra Galassia è sorgente sia di uno spettro continuo (di tutte le lunghezze d'onda comprese in un dato intervallo) sia di uno spettro a righe (solo determinate lunghezze d'onda). Questo ultimo ha avuto una grande importanza per determinare la struttura della stessa Via Lattea.
Nella nostra Galassia, infatti, l'emissione della riga di 21 cm avviene soprattutto in prossimità del piano galattico da parte delle grandi nubi di idrogeno neutro situate nei bracci a spirale. L'osservazione dello spostamento Doppler della riga di 21 cm ha permesso, inoltre, di studiare con esattezza il moto di rotazione galattico.
All'interno della Galassia, la radioastronomia consente di studiare radiosorgenti costituite da resti di supernovae, come, per esempio, la famosissima Nebulosa del Granchio, nella costellazione del Toro.
Per quanto riguarda la radioastronomia extragalattica, da tutte le direzioni dello spazio esterno arriva una radiazione continua isotropa di fondo, residuo dell'esplosione da cui si originò l'Universo.

Voglio ringraziare gli amici della Sezione ARI di Bologna che hanno organizzato la fantastica gita.
Posizione GPS: 44:31:15 N; 11:38:49 E
All'interno del laboratorio c'è un orologio atomico al cesio. Il locale che lo contiene è controllato in temperatura ed umidità. Inoltre la fondazione su cui si basa è scollegata dalla fondazione dell'edificio, pur stando dentro.

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