SANDRO FOTI


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Aeromodellismo My Life

AEROMODELLI

La storia del mio Hobby Aeromodellistico

Tutto iniziò ai tempi della scuola media. Il professore di Applicazione Tecniche restava meravigliato dalle mie piccole costruzioni meccaniche.
Già quattordicenne, raggiungevo poi in bicicletta o in treno (ferrovie nord) le piste di volo intorno a Milano. Assistevo così allo svolgimento delle gare, normalmente di "volo vincolato circolare". Partecipare non era nelle mie possibilità. Soprattutto per i costi, ma anche perché non era molto facile spostarsi con attrezzature e modelli in bicicletta. In ogni caso seguivo lo svolgimento della gara, le evoluzioni e mi informavo sul regolamento.
Non saltavo poi un solo numero della rivista specializzata "Modellistica" del povero Victor Ugo Chiodo di Firenze. Chi avrebbe pensato, a quei tempi, che sarei stato invitato alla festa del 30° anniversario della sua rivista!
Trascorsero molti anni quindi prima dell'acquisto della mia prima automobile, che mi permetteva di raggiungere le piste di volo e di allargare le mie conoscenze. Trascorsi questi anni costruendo piccoli aeromodelli a elastico e qualche modello in volo circolare.
Avevo già sentito parlare del gruppo Mach Aurora. Con l'arrivo dell'auto potei facilmente raggiungere la loro pista. Frequentai il campo di volo per parecchio tempo. Una volta avuto chiaramente in mente cosa intendevo fare, acquistai una scatola di montaggio e mi iscrissi al Gruppo. Dopo una prima fase di apprendimento del pilotaggio e delle tecniche di costruzione, sempre aiutato dalle persone fantastiche che avevo incontrato, prosegui la mia avventura nel Gruppo.
Considero l'Aeromodellismo il più bel Hobby del Mondo! Provate! Ma non il "compra e fai volare". Intendo l'Aeromodellismo vero, dove realizzi ogni cosa e studi perché tutto funzioni secondo le leggi fondamentali dell'aerodinamica.
Il Gruppo Mach Aurora, già da qualche anno, organizzava delle gare internazionali, tra cui la più famosa era la F3D sigla della Federazione Internazionale Sport Aeronautici per indicare una gara di velocità.
Questa gara raccoglieva concorrenti da tutta Europa. Ogni socio del gruppo aveva il suo ruolo nell'organizzazione. A me fu assegnato Commissario del Pilone n°2. Quanta adrenalina nel vedere questi aeromodelli volare tre per volta superandosi alla velocità di 300 km orari.
Inoltre, a quei tempi, non ci si perdeva una manifestazione aerea ovunque si svolgesse in Europa!
Nel gruppo Mach Aurora ben presto diventai Consigliere e successivamente l'Assemblea dei Soci mi nominò Socio Benemerito.
Trascorsero molti anni. Tutte le domeniche mattina in pista a provare nuove figure acrobatiche o modifiche apportate ai modelli. Anche in inverno a -7°C. Ci fermava solo la nebbia come gli aerei veri!
Nel 1994 Nicola Briscese ci segnalò la nascente categoria degli aeromodelli con motore elettrico. A Phaffikon, vicino Zurigo, quell'anno si svolgevano i Campionati Europei. Io, Giacomo e l'allora presidente Franco Marabelli andammo a vedere! La gara fu interessante, e decidemmo che ne avremmo organizzata una simile sulla nostra pista, al nostro rientro.
Quegli anni erano carichi di impegni. Organizzavamo non meno di quattro gare internazionali all'anno e mostre di aeromodellismo. Prima fra tutte quella di Novegro.
Tra le altre cose organizzai una mostra di aeromodellismo presso il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, con l'allora presidente Prof. Ogliari. Visitarono la mostra tra gli altri il Prof. Antonio dal Monte (medicina dello sport del Coni e preparatore della bicicletta per il record dell'ora di Moser) col quale passai qualche ora a spiegare quello che era esposto e le nostre attività.
Nel 1990 si iscrisse il mio grande amico Maurizio Assi, che successivamente diventò il presidente del Gruppo. Con Maurizio organizzammo molte gare in pista, ma anche delle vacanze insieme nella mitica Norvegia o in Calabria.
Nel 1992 diventai Commissario Sportivo per la Federazione Internazionale degli Sport Aeronautici.
Un giorno si iscrisse al Gruppo Adolfo Peracchi. Avevo già sentito parlare di lui nell'ambiente. Al gruppo pensammo che Adolfo fosse la persona più indicata per ricoprire la carica di Consigliere per l'Aeromodellismo nell'Aeroclub di Milano. Alle successive elezioni, Franco Riboldi, come aveva già annunciato, non si ripresentò. Quindi in massa tutti gli aeromodellisti della provincia, votarono Peracchi.
Il modellismo milanese, ma anche italiano, è come se fosse stato colpito da un fulmine. Adolfo riorganizzò la gestione della sezione aeromodellisti dell'Aeroclub e mi chiamò a collaborare con lui.
Ben presto il numero dei soci iscritti all'Aeroclub passarono da qualche centinaio a migliaia. Ottenemmo diverse agevolazioni economiche e la disponibilità di alcuni locali nell'aeroporto di Bresso.
Qui fu organizzata la prima scuola "certificata" di Aeromodellismo alla quale parteciparono centinaia di ragazzi. Per tre anni consecutivi organizzammo una manifestazione aeromodellistica sulla pista di Bresso (M.A.B.) ottenendo il blocco per tutta la domenica di ogni volo degli aerei da turismo. Il pubblico entusiasta, era talmente numeroso che riempiva completamente gli appositi spazi dell'aeroporto. Ogni tanto, con l'altoparlante, dovevamo ricercare i genitori di bambini smarriti, come avveniva, una volta, nelle grandi fiere!
Tra i vari episodi è utile ricordare la vicenda della pista di volo di Cantù e del Sindaco di Cermenate. Il Sindaco, forse esortato da amici cacciatori, aveva vietato l'utilizzo di un area privata per lo svolgimento dell'attività aeromodellistica. Con l'aiuto dell'avvocato Corte, presidente dell'Aeroclub di Milano, fummo chiamati a giudizio in tribunale e in breve vincemmo il processo e la pista tornò ad essere nuovamente utilizzata.
Venne creato un notiziario (Notizie Volanti) che, stampato in tipografia, veniva distribuito a tutti i soci aeromodellisti dell'AeC. Milano e inviato per posta un po' in tutta Italia. Insieme ad Adolfo ero redattore del giornale e ogni mese, all'uscita di un nuovo numero, seguivo i lavori in tipografia fino alle tre di notte.
Nelle gare di aeromodellismo, dove il punteggio è attribuito da giudici, occorreva trovare un metodo di giudizio comune per tutti, in tutta Italia. Si svolsero quindi delle "convention" dove i giudici di gara venivano informati e, con delle prove pratiche, allineavano tra loro i metodi di giudizio. Con un computer portatile (era il 1986!!!) raccoglievo i dati sul campo di volo, che successivamente venivano elaborati e commentati in sala riunioni.
Molti aeromodellisti della provincia di Milano prestarono molto del loro tempo nell'istruzione delle tecniche di montaggio e volo agli insegnanti delle scuole medie. In breve in tutta Italia l'aeromodellismo fu inserito nei Giochi della Gioventù. In quel periodo fui chiamato a seguire questo settore. Ogni anno gli allievi delle scuole medie, seguiti dagli insegnati di applicazioni tecniche e dai nostri amici aeromodellisti, preparavano dei piccoli modelli in volo libero. Alcune giornate venivano poi dedicate alle gare di selezione provinciale. I migliori tre partecipavano, a Roma, alle finali. Una esperienza grandissima anche per me che ero il caposquadra. Nel 1990 purtroppo il CONI, per far fronte alle spese dell'organizzazione dei Mondiali di Calcio, decise di ridurre il numero dei partecipanti ai Giochi della Gioventù. Nel nostro settore, l'aeromodellismo, ci venne chiesto di ridurre da tre a un solo partecipante (ragazzi di 12 e 13 anni) per la finale di Roma. I dirigenti dell'Aero Club Milano si resero disponibili a sostenere le spese in prima persona per tutti i concorrenti già selezionati, ma il CONI fu irremovibile. Questo fatto, che tuttora reputo incredibile, mi portò a dare le mie dimissioni dall'incarico.
Applicai in quegli anni le mie doti del mio lavoro di designer per la realizzazione dei loghi dell'Associazione Aeromodellisti Milanesi e della N.A.S.A. (Nucleo Agonistico Soci Aeromodellisti). Questi loghi furono applicati su tutti i documenti e divise degli Aeromodellisti iscritti.
La sezione sportiva dell'Aeroclub si era degnamente strutturata con l'istituzione di responsabili di settore per ciascuna specialità. Molti atleti parteciparono alle gare internazionali "sponsorizzati" dall'Aeroclub. Io, in particolare, fui un componente della squadra di Pylon F3D (velocità) al Trofeo Internazionale "Modela" a Praga in Cecoslovacchia (oggi Rep. Ceca).
Con Peracchi inventammo anche una nuova categoria di gare: "La formula Gentlman". Queste erano gare di velocità dove era obbligatorio l'uso del motore a 4 tempi, ma era invece permessa qualsiasi cilindrata e modello. In funzione delle caratteristiche del modello e della cilindrata del motore, si otteneva un "bonus" o un "malus" sul tempo di gara. Furono organizzati diversi campionati, ma malgrado avessimo inventato noi questa formula, non vincemmo mai!
E giunse il momento che decidemmo di organizzare sulla pista di Bresso il "Mondiale". Ho svolto per questa attività il compito di Direttore della Logistica delle denominate "AerOlimpiadi".
Purtroppo, dopo una prova generale avvenuta l'anno precedente (denominato "Premondiale"), i dirigenti della Federazione Internazionale di Parigi assegnarono il Campionato del Mondo all'Australia.
Non fui d’accordo su come si svolse la nostra gestione del iter, che portò a tale decisione, e quindi lasciai l'Aeroclub Milano per ritornare al Gruppo Mach Aurora.
Lo stesso anno, nel Gruppo Mach Aurora, fui di nuovo nominato Consigliere. Proposi, nel 1998, di dotarci di Sito Internet ufficiale. Fino ad allora avevo creato una pagina per il Gruppo sul mio sito personale. Così in breve tutte le informazioni ai soci ed ai concorrenti arrivavano attraverso la Rete, con il sito www.machaurora.it.
Ogni anno preparavo un giornale riepilogativo di tutto quello che si era svolto, che veniva distribuito all'annuale assemblea generale.
La pista di volo venne inserita nel Piano Regolatore del comune di Melzo come impianto sportivo. Di conseguenza vennero realizzati le tribune per il pubblico e i servizi igienici con il mio progetto e "direzione dei lavori".
Il Gruppo costituì un Club affiliato alle Frecce Tricolori Italiane allo scopo di visitare le basi aeree e di seguire le manifestazioni della Pattuglia Acrobatica.
Dopo anni di organizzazione della gara internazionale di Pylon che, a nostro parere, diventava troppo pericolosa, si decise di organizzare al suo posto la gara di alianti elettrici.
In quegli anni il gruppo organizzava queste gare valevoli per il Campionato Italiano con discreto successo di pubblico e partecipanti. I dirigenti del gruppo di Fano (Ancona) decisero di organizzare anche loro questo tipo di gara. Ma non avendo una adeguata preparazione, ci chiesero di supportarli nella gestione. Così, Giacomo ed io andammo a Fano, rimborsati di ogni spesa, ed organizzammo la gara. Io nel ruolo di Direttore di Gara e Giacomo in quello di Giudice di linea.
Questa gara è molto complessa ed articolata in diverse prove. Già da anni il Gruppo disponeva di una apparecchiatura elettronica a relè per la gestione del conteggio delle basi e dei tempi. Il gruppo di Prato aveva successivamente adottato una apparecchiatura elettronica di nuova concezione collegata ad un computer portatile. Andammo così, in occasione di una gara, a vederne il funzionamento. In breve ordinammo anche noi questo kit che fu montato elettronicamente dal socio Gianni Valsassina, un tecnico che ha lavorato per l'ESA, l'Ente Spaziale Europeo!
L'apparecchiatura, collegata al computer, attraverso vari sensori, timer e commissari di percorso dotati di pulsanti elettrici, è in grado di registrare tutto lo svolgimento della gara e di stilare la classifica in tempo reale.
L'adozione di tale strumento e la nostra ospitalità, portò a registrare un numero di partecipanti, provenienti da tutta Europa, mai visto prima nelle gare di aeromodellismo. Assumevo, in questo, il ruolo di Direttore di Gara. Le gare venivano patrocinate dall'Assessorato allo Sport e Tempo Libero del Comune di Milano e di Melzo.
Nell'occasione del Campionato del Mondo, che si svolse a Wintertur in Svizzera, gli organizzatori annunciarono che avrebbero posizionato l'impianto sportivo in modo "speculare" rispetto alla descrizione del Regolamento Sportivo Internazionale. Noi al Gruppo cogliemmo immediatamente l'occasione per fare la stessa cosa nella nostra precedente gara. La conseguenza fu che tutte le squadre si precipitarono in massa alla nostra gara per poter provare, in una gara internazionale, la stessa situazione che avrebbero trovato qualche mese dopo nel Mondiale. Fu un successo enorme!
E al Mondiale, io e Maurizio, andammo a "curiosare" e distribuire gli inviti per l'anno successivo.

Il Gruppo è anche feste alle quali partecipano i soci e i loro familiari. In occasione delle Feste del Gruppo dal 1996 inventai per ogni anno un semplice regolamento di gara. Per divertirsi in compagnia con le famiglie e con la classica grigliata in pista.
Giungiamo così a questi anni. Il mio lavoro ultimamente mi porta spesso in giro per il mondo, così non ho più molto tempo da dedicare al modellismo. Il Gruppo è come sempre molto attivo. Spesso vado in pista, ma senza aeromodelli... ma solo per adesso!

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